SOGNO DI MEZZ'ESTATE

Dedalofurioso/Matàz Teatro 

Genere
Prosa

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Crediti

da Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare
traduzione e adattamento a cura di Andrea Pennacchi
con Marco Artusi, Evarossella Biolo, Gianluigi Meggiorin, Beatrice Niero
regia Andrea Pennacchi

Il Sogno è considerato il primo vero capolavoro del giovane William Shakespeare, concepito nell’inverno del 1596. Si svolge in un’estate ideale e magica in cui s’intrecciano miti greci, giovani innamorati, fate, elfi del folklore letterario e rustici artigiani della campagna inglese intenti a preparare uno spettacolo amatoriale. L’autore ci assicura, è proprio un sogno… ma di chi? Di Bottom/Chiappa? Di Puck? Del pubblico? Il Sogno in realtà è di chiunque, in una qualsiasi notte di mezz’estate, quando il mondo è più… grande. Talmente grande da permetterci di attraversare a piedi i miti, le favole, le storie. Un piccolo labirinto di narrazioni intrecciate da Chiappa il tessitore, un clown saggio e visionario, da Puck, il demone costretto a fare del bene, e da Ippolita, l’amazzone sconfitta e moglie vittoriosa. Il progetto scenico vuole presentare un Mondo al confine tra Realtà e Sogno dove ci si può sentire al sicuro, dove ci si può rinchiudere per sfuggire alla realtà circostante, dove si possono fare sogni ad occhi aperti ed essere visitati dagli incubi la notte, quando ci si lascia vincere dal sonno.

Quattro appendiabiti, pochi pezzi di tela, qualche cappuccio, un drum pad: il resto è bravura, sapienza e creatività, capacità di cambiare registro in una frazione di secondo, clown esilaranti e interpreti raffinati, giocolieri della parola e del gesto.
Alessandra Agosti