L'ORESTE

quando i morti uccidono i vivi
Claudio Casadio
Genere
Prosa

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Crediti

di Francesco Niccolini
illustrazioni Andrea Bruno
regia Giuseppe Marini
con Claudio Casadio
scenografie e animazioni Imaginarium Creative Studio
costumi Helga Williams
musiche originali Paolo Coletta
light design Michele Lavanga
direttore di scena Matteo Hintermann
collab. alla drammaturgia Claudio Casadio
voci Cecilia D’Amico (sorella), Andrea Paolotti (Ermes), Giuseppe Marini (dottore) e Andrea Monno (infermiere)
coproduzione Società per Attori e Accademia Perduta Romagna Teatri
in collaborazione Lucca Comics & Games

L’Oreste è internato nel manicomio dell’Osservanza a Imola. È stato abbandonato quando era bambino, e da un orfanotrofio a un riformatorio, è finito lì dentro semplicemente perché, in Italia, un tempo andava così. Dopo trent’anni non è ancora uscito: si è specializzato a trovarsi sempre nel posto sbagliato nel momento peggiore. Eppure, l’Oreste è sempre allegro, canta, disegna, scrive alla sua fidanzata (che ha conosciuto a un “festival per matti”). Riceve visita dai suoi fantasmi, dalle visioni dei mondi disperati che coltiva dentro di sé, oltre che da medici e infermieri. Parla soprattutto con l’Ermes, il suo compagno di stanza, uno schizofrenico convinto di essere un ufficiale aeronautico. L’Oreste è una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato, su come la vita spesso non faccia sconti e sia impietosa. Uno spettacolo originalissimo in cui fluiscono momenti drammatici e altri teneramente comici. Con un’animazione grafica di straordinaria potenza, visiva e drammaturgica, Claudio Casadio dà vita e voce a un personaggio indimenticabile, affrontando con grande sensibilità il tema importante e delicato della malattia mentale.

Durata spettacolo: 65 minuti