LE SACRE DU PRINTEMPS

Dewey Dell 
Genere
Danza

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Crediti

concept, regia Dewey Dell 
musica originale Igor Stravinskij
con Agata Castellucci, Teodora Castellucci, Alberto “Mix” Galluzzi, Dylan Guzowski, NastyDen 
coreografia Teodora Castellucci 
dramaturg, luci e scena Vito Matera 
assistenza alla coreografia, produzione Agata Castellucci 
suoni Demetrio Castellucci
costumi Dewey Dell, Guoda Jaruševičiūtė 
tecnico del suono Alessio Ruscelli
realizzazione costumi e oggetti di scena Carmen Castellucci, Vito Matera, Plastikart Studio 
realizzazione scena Laboratorio scenografia Pesaro di Lidia Trecento 

produzione Dewey Dell, coproduzione Progetto RING (Festival Aperto – Fondazione I Teatri Reggio Emilia, Bolzano Danza – Fondazione Haydn, FOG Triennale Milano Performing Arts – Triennale Milano, Torinodanza Festival – Teatro Stabile di Torino – Teatro nazionale), Macalester College – Dipartimento di Teatro e Danza, BIT Teatergarasjen, partner associato Lavanderia a Vapore – Fondazione Piemonte dal Vivo, con il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Societas – Teatro Comandini, ringraziamenti Paolo Barbero, Andrea “Duna” Scardovi
La cifra artistica del collettivo Dewey Dell è da sempre influenzata dal regno animale. Le sacre du printemps, di Igor Stravinskij, nella partitura coreografica, composta da Teodora Castellucci, Agata Castellucci, Vito Matera e Demetrio Castellucci, parte dal nucleo originario dell’opera che individua nel sacrificio di una vita il movimento propulsivo dal quale scaturisce altra vita dalla terra. 

In ogni metamorfosi e grande cambiamento dell’essere umano, la morte è sempre al fianco della vita, manifestandosi come un rito di passaggio o di rivoluzione interiore. Nel mondo animale e vegetale la compresenza di vita e morte diviene ancora più letterale; spesso la morte fa parte del processo fecondativo, e la vita pullula sulle carcasse decomposte. Soprattutto nel mondo degli insetti, dei semi e delle muffe la morte è una presenza espansa: la morte è un invito alla vita. La rigenerazione ciclica delle stagioni e della fecondità della terra non sono un percorso lineare, ma lo sconquasso di tutti gli elementi. La primavera è il periodo di massimo turbamento e il terrore dell’esistenza si fonde alla gioia vertiginosa dell’esserci. Lo spettacolo è premio DANZA&DANZA come “produzione italiana” del 2023. 

Durata spettacolo: 50 minuti