HOKUSPOKUS

Familie Flöz  
Genere
Altro Danza Circo

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Crediti

un’opera di Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Sarai O’Gara, Benjamin Reber, Hajo Schüler, Mats Süthoff e Michael Vogel
con Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Sarai O’Gara, Benjamin Reber, Mats Süthoff e Michael Vogel 
regia e maschere di Hajo Schüler
costumi di Mascha Schubert
set design di Felix Nolze (rotes pferd)
musica di Vasko Damjanov, Sarai O’Gara, Benjamin Reber
illustrazioni di Cosimo Miorelli
assistente, creazione maschere Lei-Lei Bavoil
assistente di regia Katrin Kats
assistente costumi Marion Czyzykowski
luci e video di Reinhard Hubert
sound design di Vasko Damjanov
produzione Familie Flöz
in coproduzione con Theaterhaus Stuttgart e Theater Duisburg, sostenuto dal Fondo Culturale della Capitale

Familie Flöz intraprende una nuova avventura: oltre alle figure in maschera mostra gli attori dietro di esse. Suonando musica, cantando, filmando, parlando o facendo rumori, l’ensemble crea il mondo delle maschere davanti agli occhi del pubblico. Si alternano nel prestare i loro corpi alle figure e nel prendere in mano il loro destino. Creatore e creazione si incontrano finché la storia non si racconta da sola. Il titolo Hokuspokus gioca con la presunta origine della parola, una corruzione popolare del latino “Hoc est enim corpus meum” - “Questo è il mio corpo”. Oppure si tratta solo di un gioco di prestigio. Hokuspokus ci parla del teatro come di una scatola delle meraviglie che visitiamo per celebrare il gioco della menzogna e della verità. «La storia è molto semplice - afferma Hajo Schüler -  ma proprio per questo permette di creare molte associazioni personali per tutti gli spettatori. Raccontiamo il percorso di vita di due persone che si trovano e creano una famiglia, con tutte le turbolenze, i colpi del destino e i momenti belli che una vita del genere può offrire. Una vita che alla fine sembra giungere alla fine. Ma qui si pone la domanda se i personaggi ‘sulle tavole che significano il mondo’ sono mortali?».