C'È VITA SU VENERE

Michele Abbondanza e Antonella Bertoni
Genere
Danza

Condividi tramite:


Crediti

di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni
con Antonella Bertoni
elaborazioni sonore di Orlando Cainelli
Michele Abbondanza descrive così lo spettacolo: «In prossimità della propria morte la Fenice costruisce il nido: lì essa brucia completamente e dalle sue ceneri genera l’uovo nuovo. Il conseguente festoso entusiasmo si declina in una consumistica esplosione rosa, che confluisce in un esaurimento e svuotamento del personaggio, esausto e circondato dai resti del suo agire. Rimane solamente l’interprete abbandonata sotto il costume: è il tempo dello svelamento, di rivelare la possibile fragilità di chi si nasconde dietro a una maschera, dietro a un velo ed anche dietro al suo stesso viso. Per vedere chi la sta guardando e giudicare chi la sta giudicando». Quale sarà l’ultima metamorfosi di questa creatura? A seguire incontro in dialogo con Cristina Grazioli, Discipline dello Spettacolo – Università degli Studi di Padova A partire dalle suggestioni evocate da C’è vita su Venere Cristina Grazioli, in dialogo con l’artista, proporrà alcune riflessioni su motivi come metamorfosi, mescidazione di specie, identità, rinascita, nel loro rapporto con il corpo e con la scena.