B

Percorso sonoro a stanze attorno alla fiaba di Biancaneve

Trickster-p

Genere
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Crediti

concetto e realizzazione Cristina Galbiati e Ilija Luginbühl
dramaturg Simona Gonella
design Mike Brookes, Trickster-p 
spazio sonoro Luis Fernandez, Trickster-p
musiche originali Luis Fernandez
editing Davide Perucconi
con la partecipazione di Massimo Viafora
stagista Francesco Panzeri
co-produzione Trickster-p / Migros-Kulturprozent / Teatro Sociale Bellinzona / Theater Chur /  far° festival des arts vivants, Nyon / Schlachthaus Theater Bern / TAK Theater Liechtenstein, Schaan
con il sostegno di Pro Helvetia – Fondazione svizzera per la cultura / DECS Repubblica e Cantone Ticino – Fondo Swisslos / Migros-Kulturprozent / Fondation Nestlé pour l’Art / Ernst Göhner Stiftung / Landis & Gyr Stiftung / Oertli Stiftung / Bürki Stiftung

Non sono ammessi bambini al di sotto dei 12 anni d’età anche se accompagnati. La presenza di eventuali portatori di handicap con difficoltà motorie deve essere comunicata tempestivamente a Trickster-p.

Seconda tappa di una trilogia dedicata alla fiaba, B nasce come rilettura della fiaba classica di Biancaneve ed è il frutto di una ricerca incentrata sulla contaminazione tra diversi linguaggi. Si sviluppa, infatti, come un’installazione a stanze in cui lo spettatore è invitato a percorrere lo spazio in solitudine accompagnato da auricolari. 
Biancaneve è la fiaba del passaggio dall’infanzia all’età adulta in cui la brutalità infantile della strega lascia spazio alla lacerazione e alla solitudine.
Come in un sogno ricorrente dai contorni indefiniti, Biancaneve vive in una sorta di mondo sospeso in cui la morte è un contrappunto sempre presente: immense stanze deserte, il buio della foresta, i letti sporchi e consunti dei nani. La rilettura operata da Trickster-p non vuole essere un percorso di tipo museale che riproduce gli ambienti del racconto, piuttosto una sorta di viaggio attraverso gli aspetti più intimi e reconditi della fiaba stessa, in cui ogni singolo spettatore possa interagire attraverso il proprio personale immaginario.
Ben lontana dalle pin up dei nostri giorni, Biancaneve ha qualcosa di diafano, una sorta di bellezza fragile: corpo perfetto, ma già cadavere predestinato. Ma è precisamente in questa sua disperata perfezione, in questa sua silenziosa immobilità, che è - e resta - una fiaba di una modernità disarmante.