TEATRO MODERNISSIMO - NOVENTA VICENTINA (VI)


Inaugurato nel settembre 1876 con il nome di Teatro della Concordia, fu in seguito denominato Teatro Sociale. Ricostruito con l'aggiunta della bottega del caffè, e di un'ala per i camerini, fu riaperto nel dicembre del 1910. La sala assunse l'attuale nome nel 1919 quando fu trasformata in cinema. Divenne di proprietà del Comune nel 1936. I lavori di restauro effettuati tra il 1982 e il 1985 hanno riportato l'edificio alla sua immagine originaria, sia interna che esterna. Dal 1986 il Teatro è sede di importanti manifestazioni culturali.
Il 28 giugno 1872, a Noventa Vicentina, nello studio notarile Regazzola, si costituiva il circolo culturale-ricreativo Società Concordia (con il motto "Concordia parva res crescunt"). Scopo principale dell'associazione era l'organizzazione di feste e spettacoli e provvide quindi ad adattare in un fabbricato di Via Broli, di proprietà dei Soci, una piccola sala teatrale dalle strutture elementari ma sufficienti. Il teatro era già in grado di funzionare nel settembre del 1876. Tra il 1877 fino al 1900 la sala fu aperta regolarmente ogni anno. Venivano rappresentate soprattutto opere filodrammatiche che permettevano di devolvere l'incasso in beneficenza, o di compagnie professioniste secondarie che operavano con una certa continuità nei teatri decentrati in provincia e nei paesi. 

Agli inizi del 1900 il Teatro della Concordia prende il nome di "Teatro Sociale"
Nel 1899 il Concordia non compare tra le più importanti sale venete nel vademecum per capocomici e impresari di Cesare Dalmas; figura invece come "Teatro Sociale" nella sua ristampa del 1907, nell'analogo prontuario di Grabinski Broglio pure del 1907, e nell'annuario Vallardi 1907.
Nel frattempo il teatro era stato ricostruito completamente con strutture robuste. Inaugurato il 26 dicembre del 1910, vi furono rappresentate dalla compagnia Bovi Campeggi tre operette: La vedova allegra di Franz Lehar, La geisha di Sidney Jones e La mascotte di Edmond Audran. Nel 1911 il teatro fu dotato anche degli apparecchi per proiezioni cinematografiche, ma non sappiamo con quale successo visto che due anni dopo l'annuario Vallardi porta l'indicazione "si apre di raro".

Le vicende che accompagnarono la guerra mondiale (1915-18) compromisero ogni attività di spettacolo.
Folgorante fu la ripresa dell'attività teatrale, subito dopo la conclusione del conflitto mondiale, grazie all'arrivo a Noventa di Emma Zamperla (Noale 24-11-1892 Noventa 8-1-1976), figlia del proprietario del famoso "Spettacolo viaggiante Zamperla". Il suo legame con Noventa è dovuto al matrimonio con il concittadino dottor Lorenzo Baricolo, farmacista. Dopo il matrimonio, celebrato il 15 giugno 1914 a Verona, fu per oltre quarant'anni l'animatrice del teatro noventano in qualità di regista e di autrice.
La sala assunse il nome di Modernissimo nel 1919 quando divenne cinema e passò di proprietà del Comune nel 1936. Qui cominciò la gestione in affitto dal Comune della sala cinematografica da parte di Galante Arborio per quasi quarant'anni, fino al 1975: dapprima con rappresentazioni di grande successo e concorso di pubblico da tutti i paesi vicini, poi, dopo la guerra 1940-45, ancora dieci anni d'oro, ma l'avvento della televisione ne segnò un lento e inesorabile declino e un progressivo degrado, riducendola infine ad una squallida sala da periferia, dove si proiettavano quasi esclusivamente film pornografici fino alla chiusura alla fine degli anni '70. 
I più anziani ricordano le indimenticabili feste mondane di carnevale, negli anni '50, i veglioni organizzati dalla società di calcio Nova Gens, e dal Veloce Club Noventa.

Nel 1969 nasce a Noventa la Compagnia "Amici del Teatro" (seconda generazione dopo gli "Amici del Teatro" degli anni '20) con otto soci aderenti: Silvio Bellin, Franco Bottegal, Turridu Busato, Giuseppe Caldiera, Dino Marchesin, Dario Menara e Adriano Zanetti. Ora la compagnia "Amici del Teatro" è intitolata a Dino Marchesin, prematuramente scomparso nel 1992. I teatri sede del gruppo a Noventa sono il teatro "Famiglia" fino al 1986; e poi il "Modernissimo". Il debutto con un testo classico: il "Giulio Cesare" di W. Shakespeare, con la regia di Mario Vinicio Rogolon. Una vera fucina di giovani talenti (circa 150 dal 1969 al 2005). Impossibile ricordarli tutti. La compagnia era "viva, dinamica, entusiasta", scrive Mario Zoli nel 1971, definisce "un talento naturale" Loredana Gregolo, destinata alla corte di Strehler.

Il Consiglio Comunale di Noventa Vicentina deliberò il 15 aprile 1980 di restituire il cinema-teatro Modernissimo alla sua immagine originaria, interna ed esterna, compreso l'annesso auditorium. I lavori iniziarono nel novembre 1982, proseguirono negli anni 1983-84 per essere ultimati nella primavera del 1985. 
La voglia di teatro a Noventa Vicentina (anche perché era l'unica sala ristrutturata nel Basso Vicentino, nel Basso Padovano: Este - Montagnana, e nel Basso Veronese: Cologna Veneta) era tale che subito nel 1986 partirono le rassegne al Teatro Modernissimo a cura dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Noventa Vicentina. In quegli anni nasce la collaborazione con Arteven e da allora al Modernissimo, di stagione in stagione, si susseguono prestigiose rassegne con nomi in cartellone sempre di fama nazionale. Accanto alla stagione per adulti, la prosa per ragazzi, il balletto ed una vivace attività culturale fatta di incontri, dibattiti, convegni e non ultimo importanti concerti grazie ad un'ottima acustica.